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Mettiamo a vostra disposizione una check list di controllo per il protocollo di contenimento COVID-19 ad uso dei i datori di lavoro e/o degli incaricati alla verifica della sua attuazione. (Le misure riportate sono da adattare in funzione a quanto predisposto in azienda). Disponibile sempre qui sotto il modello di registro pulizie e sanificazioni.

Scopri il servizio di sanificazione per i luoghi di lavoro del nostro partner Pragma Chimica: una misura indicata dal protocollo per il contenimento del COVID-19 nelle aziende.

Ricordiamo che è iniziata l’attività di controllo degli SPISAL territoriali per il rispetto delle misure di prevenzione nelle aziende. A questo link trovate le nuove Indicazioni della Regione Veneto per la tutela della salute negli ambienti di lavoro (l'ultima versione aggiornata al 14 marzo, che integra e sostituisce le precedenti).

Invitiamo tutti ad attenersi rigidamente al rispetto di tutte le regole emanate per prevenire il contagio nei luoghi di lavoro e non. 

Scarica la check list di controllo per il contenimento COVID-19 nelle aziende
Scarica il modello di registro pulizie e sanificazioni

Il protocollo di contenimento COVID-19 nelle aziende

Il 14 marzo il Presidente del Consiglio, i ministri dell’economia, del lavoro, dello sviluppo economico e della salute hanno sottoscritto con le organizzazioni sindacali e datoriali il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. L'accordo ha l’obiettivo di assicurare la tutela della salute dei lavoratori e le necessarie condizioni di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, nel rispetto delle indicazioni formulate dal Ministero della Salute sulla gestione del rischio Covid-19 nei luoghi di lavoro.
In particolare, il documento prevede che la prosecuzione delle attività produttive possa avvenire solo a condizione che siano assicurati ai lavoratori adeguati livelli di protezione. Per favorire il contenimento del virus è possibile prevedere la sospensione e la riduzione temporanea dell’attività o adottare il più possibile la modalità di lavoro agile. L’accordo indica particolari misure di contenimento che seguono protocolli di sicurezza anticontagio (distanza interpersonale tra i lavoratori o adozione dei dispositivi di sicurezza).

Le indicazioni del protocollo di contenimento COVID-19 nelle aziende

Cromo esavalente nelle polveri di lavorazione delle concerie? Il sospetto recentemente sollevato ha generato la necessità di chiarimenti nelle aziende del territorio. Il cromo esavalente - Cr (VI) - è infatti una sostanza cancerogena. La sua presenza richiederebbe quindi un drastico aumento delle misure di sicurezza per i lavoratori.  Abbiamo chiesto quindi al direttore dello Spisal dell’Ulss 8, il dottor Adolfo Fiorio, quali mosse è opportuno porre in essere in questo momento.

Nessun riscontro sul cromo esavalente

“A questo Spisal - chiarisce innanzitutto il dott. Fiorio - non risulta che vi siano sospetti sulla presenza di  cromo esavalente nella pelle conciata al cromo”. La preoccupazione nata nelle ultime settimane è che la sostanza chimica utilizzata correntemente nei processi conciari potesse assumere la forma di cromo esavalente. In questo i lavoratori sarebbero esposti a polveri contenenti l’agente cancerogeno. Questo avverrebbe in particolare durante lavorazioni quali rasatura, smerigliatura e follonatura delle pelli.

Opportune analisi ambientali

Il direttore del Servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro (Spisal) continua: “È opportuno che i datori di lavoro delle aziende conciarie eseguano indagini ambientali. Questo per avere informazioni approfondite sui rischi presenti nel loro ambiente di lavoro. Francamente non indicherei come prioritaria la ricerca nell'aria di cromo esavalente. Piuttosto suggerirei la misura in aria della concentrazione in polveri totali di cuoio in alcune lavorazioni dove è possibile l'esposizione dei lavoratori”.

Serve aprire il registro degli esposti?

I campionamenti in azienda e le conseguenti analisi rappresentano infatti il completamento di una corretta valutazione del rischio chimico. Anche se per lo Spisal non sussiste ad oggi il sospetto sulla presenza di Cr (VI), “è opportuno istituire il registro degli esposti quando nel ciclo produttivo vi sia presenza di sostanze cancerogene” conclude Fiorio. Per questa fattispecie di rischio, in ogni caso, il rimando è agli articoli t.li 242 e 243 del DLegvo 81/08.

Ricordiamo che lo stesso Spisal dell'Ulss 8 aveva lanciato per quest'anno una campagna di verifiche mirate sul settore conciario, come avevamo già annunciato in un altro articolo del nostro blog. Siamo a disposizione per consulenza sulla valutazione del rischio chimico e sulla realizzazioni di analisi ambientali. Per ulteriori informazioni potete rivolgervi ai nostri esperti attraverso i nostri contatti.

Controlli nelle concerie da parte dello Spisal. Il Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Ulss 8 Berica - Distretto Ovest, ha annunciato per quest’anno una campagna di verifiche nelle aziende del settore conciario e della produzione di prodotti chimici per Ia concia. Per verificare che tutto sia in regola abbiamo predisposto una check list da scaricare gratuitamente.

I sopralluoghi

Secondo le linee guida rese note dallo stesso Spisal, durante il sopralluogo saranno verificate le misure di prevenzione. In particolare i controlli andranno ad interessare i depositi delle sostanze pericolose, le modalità di trasporto e di spillaggio, le caratteristiche dei luoghi di utilizzo. E ancora le procedure definite per l’utilizzo dei composti chimici e la presenza di attrezzature idonee, come le aspirazioni localizzate.

Concerie a norma

Oltre alle misure preventive, strutturali, ed organizzative predisposte dal datore di lavoro, sarà prese in esame la documentazione contenente la registrazione delle misure di prevenzione previste dal DL 81/08. Verrà richiesta la trasmissione del Documento di valutazione dei rischi (Dvr) in adempimento a quanto prescritto dall’art. 223 DL 81, completo del Protocollo per la sorveglianza sanitaria di tutti gli esposti.

Descrivere e prevenire il rischio

ln tali documenti sarà verificato se il datore di lavoro ha predisposto un efficace organizzaione in grado di:

A) Descrivere il rischio

  1. Documentare il ciclo delle sostanze pericolose dall'ingresso all'uscita nell'unità produttiva con indicazione dei luoghi dove sono depositate ed usate.
  2. Aggiornare l'elenco delle sostanze usate, i quantitativi, e i relativi rischi con la registrazione di entrate/uscite dall’azienda e la raccolta delle Schede di sicurezza (Sds, scadenza 3 anni).
  3. Prevedere l'aggiornamento periodico del Dvr e delle relative misure di prevenzione. È consigliato un aggiornamento triennale, ma in ogni caso la periodicità scelta dovrà essere sempre motivata.

B) Analizzare il rischio e predisporre le conseguenti misure di prevenzione in grado di eliminarlo o ridurlo al minimo (art 15 TU 81). Nello specifico, per tutte le fasi del ciclo che comportano esposizione alle sostanze pericolose (manipolazione, spillaggio, uso) ecc., sarà verificato quali misure di prevenzione sono state predisposte per:

  1. Eliminare o ridurre al minimo l'esposizione dei lavoratori ad inalazione e/o contatto cutaneo con le sostanze utilizate e prodotte (ad esempio in impianti di confinamento e/o captazione, procedure, Dpi, addestramento formazione, analisi ambientali periodiche, ecc.).
  2. Eliminare o ridurre al minimo il rischio da incompatibilità tra sostanze con la corretta gestione depositi.
  3. Eseguire sorveglianza sanitaria coerente con rischi.

Scarica la check list

Scarica la check list e contattaci per un sopralluogo gratuito: verificheremo se tutto è a norma di legge e quali misure adottare per migliorare la sicurezza nella tua azienda.

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