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Come abbiamo visto in un nostro precedente post, i disturbi muscolo scheletrici (DMS), dovuti ai movimenti ripetitivi oltre che alla postura scorretta, sono all’origine del 60-65% delle malattie professionali. Secondo il Ministero della Salute, praticare uno sport aiuta a prevenire l’insorgenza di molte patologie tra cui, appunto i DMS. Promuovere l’attività sportiva sul lavoro può essere quindi un vantaggio per le imprese in termini di produttività. In Italia però sono ancora pochissime quelle che lo fanno.

Attività sportiva sul lavoro

Una postazione di lavoro ergonomica (sia negli uffici sia nei reparti produttivi) è importante per combattere l’insorgenza di malattie dovute alla postura. Un’altra azione utile è la valutazione del rischio legato ai movimenti ripetitivi. Per ridurre l’insorgere di malattie muscolo scheletriche, che sono circa il 60% delle malattie professionali denunciate all’INAIL, può essere utile anche promuovere l’attività sportiva sul lavoro. Secondo uno studio del dell’Università di Oxford, inoltre, lo sport aiuta a prevenire e tenere sotto controllo anche patologie gravi. Tra queste:

Una corretta attività fisica, riducendo l’insorgere di malattie, riduce anche il numero di giorni di malattia dei dipendenti migliorando quindi le performance di un’impresa. Inoltre lo sport migliora l’umore e il modo in cui si affrontano le giornate. E ciò aumenta la produttività al lavoro. Un altro beneficio dello sport, soprattutto quello di squadra, sul lavoro è che aumenta la coesione tra i dipendenti. E, in questo modo, si crea un clima di lavoro decisamente migliore. 

La situazione in Italia

La situazione italiana per quanto riguarda la promozione all’interno delle aziende dello sport non è molto incoraggiante. Infatti, solo l’11% promuove attività sportive per stimolare all'adozione di stili di vita sani. Ciò ci rende il fanalino di coda dell’Europa. La Svezia, con il suo 80%, è il paese europeo che più punta sull’attività sportiva. Ma meglio di noi fanno anche in Spagna (26%), Romania (37%), Slovenia (53%)...

Consigli pratici

Ma cosa può fare in concreto un’azienda per promuovere lo sport tra i propri dipendenti? Ci sono tante opportunità per diffondere le buone prassi. Piccoli accorgimenti che possono essere messi in campo con investimenti minimi, ma che possono dare dei primi risultati. Ad esempio:

Le buone prassi sono importanti non solo in campo sportivo, ma anche in campo alimentare (come abbiamo già visto in un precedente post). Gli studi dimostrano, infatti, che se i lavoratori mangiano in modo equilibrato, si ammalano meno e sono più produttivi. Quindi, in generale, le imprese hanno vantaggio a promuovere stili di vita sani a 360° fra i dipendenti.

Siamo a disposizione per assistere le aziende nell’implementazione di un programma per promuovere l’attività fisica sul lavoro. E in generale per offrire consulenza sulla strategia da adottare per promuovere stili di vita sani tra i lavoratori. Per maggiori informazioni, contattaci. Ci trovi ad Arzignano, in provincia di Vicenza.

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I movimenti ripetitivi in ambito lavorativo rappresentano un serio fattore di rischio per la salute. Un rischio che, come tale, va valutato e prevenuto. Questo non solo per assolvere agli obblighi di legge. I disturbi che ne derivano, infatti, compromettono le funzioni motorie dei lavoratori e quindi la produttività aziendale. Ecco dunque una semplice check-list per l'autovalutazione del rischio legato ai movimenti ripetitivi.

I movimenti ripetitivi

Questa categoria di rischio, che riguarda in particolare gli arti superiori, è spesso poco considerata. Costituisce tuttavia una delle principali cause di patologie muscolo scheletriche (che per l’Inail rappresentano il 60% del totale delle malattie professionali). Di frequente inoltre disturbi legati ai movimenti ripetitivi sono al centro cause di lavoro nei confronti delle aziende. Anche la platea di lavoratori a rischio è sottovalutata. Vi rientrano infatti tutti coloro che svolgono compiti ripetitivi per almeno un’ora durante il turno di lavoro.

Le patologie correlate

Le patologie più frequentemente correlate al sovraccarico biomeccanico degli arti (Sbas) dovuto ai movimenti ripetitivi sono: sindrome del tunnel carpale, tendiniti della spalla e della mano, epicondilite (gomito), periartrite scapolo-omerale (spalla). I disturbi ad esse associati sono dovuti all’affaticamento o infiammazione di muscoli e tendini. Tra essi ci sono:

La valutazione del rischio

Le patologie muscolo-scheletriche legate ai movimenti ripetitivi possono trasformarsi in disturbi cronici e ridurre la capacità lavorativa. È dunque nell’interesse delle aziende, oltre che un obbligo di legge, valutare questo rischio e adottare opportune contromisure. Per una prima auto-valutazione è possibile utilizzare una check list semplificata. Ne mettiamo a vostra disposizione una basata sul protocollo ISO 12295.

Scarica la check list

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Scarica la check list sul rischio legato ai movimenti ripetitivi cliccando sulla miniatura qui sopra. E scopri gli altri strumenti di autovalutazione messi a disposizione da e_labo.

Misure preventive

Qualora la prima valutazione abbia riscontrato la presenza di rischi legato ai movimenti ripetitivi è necessario procedere ad un’analisi dettagliata. Da questa si otterranno le informazioni necessarie per individuare le opportune misure preventive. Queste vanno ad agire su tre livelli:

Siamo a disposizione per un sopralluogo gratuito nella vostra azienda per valutare il rischio di sovraccarico biomeccanico dovuto a movimenti ripetitivi (e non solo). I nostri esperti possono suggerirvi il metodo più opportuno per l'analisi e le misure di prevenzione più adeguate. Per ulteriori informazioni, contattaci.

 

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