Nel mare delle ditte che rilasciano attestati di sicurezza, si può incappare anche in qualche truffa. Quindi bisogna tenere gli occhi aperti. In questo post vi parleremo di come riconoscere gli attestati validi da quelli falsi e di cosa rischia un datore di lavoro che compra attestati di sicurezza falsi.
Per essere considerato valido a livello nazionale, gli attestati di sicurezza devono riportare le seguenti diciture:
Bisogna stare particolarmente attenti a quando un corso viene offerto in e-learning. Secondo l’Accordo Stato-Regioni del 7 Luglio 2016, non tutti gli attestati di sicurezza, infatti, possono essere ottenuti con corsi online. Tra questi:
È capitato anche che sia lo stesso datore di lavoro a rivolgersi a società disoneste per ottenere falsi attestati, convinto così di risparmiare tempo e denaro. Questo è un reato penale. Ma cosa comporta tutto ciò?Â
La formazione dei lavoratori in realtà è un vantaggio per il datore di lavoro, in quanto è correlata ad un aumento della produttività , come testimonia una ricerca dell’Isfol. Comporta inoltre altri vantaggi
Inoltre, la formazione è incentivata attraverso i fondi interprofessionali. Questi sono organismi di natura associativa il cui scopo è proprio quello di promuovere attività di formazione dirette ai lavoratori.
Siamo a disposizione per offrire corsi di formazione su tutti i principali temi della sicurezza sul lavoro (vedi elenco) alternando lezioni frontali, esercitazioni pratiche e discussioni di gruppo. Siamo un centro di formazione accreditato dalla Regione Veneto che rilascia crediti riconosciuti attraverso i propri corsi. Per informazioni contattaci. Ci trovi ad Arzignano in provincia di Vicenza.
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Sei un’azienda e hai eseguito nel 2019 interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro? L'Inail ti premia con uno "sconto" sul premio Inail del 2020. Un incentivo denominato "oscillazione per prevenzione" che può arrivare fino al 28%, a prescindere dal costo degli interventi. Questo è OT24. O meglio: era. Da quest’anno, infatti il modulo OT24 viene sostituito da uno nuovo: OT23. Non ci sono variazioni di rilievo sulle modalità di richiesta del contributo. Il modulo di domanda, presentabile entro il 29 febbraio 2020, è reperibile sul sito dell’Inail e qui potete trovare la comoda guida alla compilazione.
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per interventi realizzati o da realizzare nel 2020
Dopo quasi 20 anni dall’ultima revisione, le tariffe dei premi INAIL 2019 per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali sono state aggiornate. Inoltre, sono state ridotte per una media del 32% rispetto alla tariffa piena.
Le modifiche, tuttavia, hanno anche altre conseguenze. Alcune aziende virtuose che disponevano di un tasso INAL già basso per non aver avuto infortuni o malattie professionali da molti anni, possono trovarsi a pagare un premio superiore. Per questo, può essere utile il ricorso a incentivi come OT23.
Il modello OT23, come il suo predecessore, riguarda lo sconto dei premi assicurativi per interventi migliorativi delle condizioni di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro adottati dalle imprese assicurate in aggiunta a quelli previsti dalla normativa vigente. Per accedere all’incentivo occorre raggiungere la quota di 100 in base ai punteggi che l’Inail assegna a ogni intervento ammesso. Rispetto a OT24, OT23 introduce poche novità . Eccone un paio:
Le azioni e i miglioramenti considerati validi per ottenere il beneficio richiesto sono articolate in 5 sezioni:
Siamo a disposizione per assistervi nell’adozione di interventi che vi permettono di raggiungere gli obiettivi di OT23 massimizzando il beneficio economico dell’incentivo. Per informazioni contattaci. Ci trovi ad Arzignano, in provincia di Vicenza.
Il bonus formazione 4.0 è un incentivo fiscale per l’acquisizione di competenze tecnologiche e digitali. Consiste in un credito d’imposta che permette alle imprese di recuperare il 40% delle spese sostenute per la formazione dei lavoratori. Il bonus, introdotto dalla legge di bilancio 2018 ed è stato confermato per il 2019 con alcune novità . Il bonus di formazione 4.0 è cumulabile, entro certi limiti, con altre agevolazioni volte a migliorare il know how delle aziende. Tra queste ricordiamo la formazione gratuita erogata tramite i fondi interprofessionali.
Le spese finanziabili col bonus formazione 4.0 sono le attività di formazione finalizzate all’acquisizione o al consolidamento, da parte del personale dipendente delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la realizzazione del processo di trasformazione tecnologica e digitale delle imprese previsto dal Piano nazionale Impresa 4.0. Gli ambiti ammessi sono:
Tra gli ambiti finanziabili con il bonus formazione 4.0 c'è l’integrazione digitale dei processi aziendali. Si tratta di un modo per semplificare e rendere più efficienti i processi aziendali digitalizzandoli. Sotto questo nome rientrano diverse attività di consulenza/formazione one-to-one o on the job collegate, per esempio a:
Un sistema di gestione è un insieme di regole e di prassi operative indicati da specifiche norme, che un’azienda adotta per arrivare a un obiettivo. Ogni sistema è utile per organizzare l’azienda in ruoli e responsabilità , per definire procedure di lavoro e regolamenti interni, e per garantire così il raggiungimento di uno standard. Un sistema di gestione documentale si applica per l'appunto alla produzione e alla circolazione dei documenti entro l'azienda in modo da consentire (oggi attraverso l'impiego di software specifici) efficienza, sicurezza e privacy. Per questo può essere finanziato con il bonus formazione 4.0
Il tecnostress è lo stress legato ad un massiccio uso scorretto dei mezzi tecnologici ed è una forma di stress lavoro-correlato. L’evoluzione tecnologica ormai inarrestabile, quindi, se per certi versi ha favorito nuovi ed efficienti modelli di organizzazione del lavoro, per altri sta mettendo in luce modelli comportamentali sempre più caratterizzati da livelli di stress originati dalla necessità di adattarsi ai continui e rapidi progressi tecnologici. Risulta evidente come il corretto utilizzo delle apparecchiature informatiche richieda pazienza, abilità e aggiornamento continuo.
Siamo a disposizione per studiare un progetto di formazione 4.0 su misura per la vostra azienda, in particolare relativo all’implementazione di sistemi di gestione documentale o per la prevenzione del tecnostress. Per ulteriori informazioni contattaci. Ci trovi ad Arzignano in provincia di Vicenza.
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L’obbligo del datore di lavoro di tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori non si esaurisce fra le mura dell’azienda. Gli incidenti stradali infatti sono la prima causa di morte sul lavoro. Questo è il motivo per cui numerose aziende fanno della gestione del rischio stradale la priorità in ambito di salute e sicurezza. E anche l’Inail da quest’anno ha incluso azioni a prevenzione del rischio di incidenti d’auto tra gli interventi ammessi in ottica OT24 (l’incentivo che permette alle aziende che investono in salute e sicurezza di scontare il premio assicurativo dei dipendenti).
La valutazione del rischio stradale si basa principalmente sull’analisi di tre elementi: il guidatore, il veicolo e lo spostamento. Gli stessi che ispirano anche le strategie di prevenzione attuabili dal datore di lavoro. Fra queste:
L’infortunio in itinere è definito dall’art. 12 del D. Lgs. 38 del 2000, come quello occorso alle persone assicurate durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello di lavoro. Rientrano in questa definizione anche gli infortuni che occorrono al lavoratore:
Una novità del bando OT24 per il 2019 è l’inserimento di misure a prevenzione del rischio stradale fra gli interventi ammessi per accedere all’incentivo. (Abbiamo già parlato di novità relative ai Sistemi di gestione della sicurezza) Ricordiamo che possono ottenere lo sconto sul tasso Inail previsto da OT24 le aziende che hanno eseguito nell’anno precedente interventi migliorativi del livello di salute e sicurezza. (Abbiamo già descritto il funzionamento di OT24 in questo articolo). Nel bando 2019 rientrano i seguenti interventi:
Siamo a disposizione per assistervi nella realizzazione entro il 31 dicembre gli interventi che vi permettono di raggiungere gli obiettivi di OT24 massimizzando il beneficio economico dell’incentivo. Per informazioni contattaci. Ci trovi ad Arzignano in provincia di Vicenza.
L'uso di amianto in edilizia e in ogni altro settore è illegale in Italia dal 1992. Sono ancora migliaia, tuttavia, i manufatti che lo contengono, soprattutto sotto forma di eternit sulle coperture. I capannoni industriali non fanno eccezione, e questo crea un rischio per chi vi opera. Le fibre di amianto infatti sono fortemente cancerogene e se inalate causano una forma tumorale mortale nota come mesotelioma. Per questo i datori di lavoro, per legge responsabili della salute e della sicurezza dei lavoratori, hanno precise responsabilità nella gestione dell'amianto eventualmente presente nelle loro aziende.
Una delle maggiori criticità relative all'amianto è il fatto che in molti casi non è nota la sua presenza. Ciò non elimina né la responsabilità legale, né i rischi per la salute. Basta infatti una sola fibra inalata per mettere a repentaglio la vita. Per i capannoni realizzati prima del 1992 sono quindi consigliabili attente verifiche sulla presenza di elementi in amianto e sul loro stato di conservazione. Non sempre un materiale contenente amianto è pericoloso, ma lo è quando può disperdere le sue fibre nell'ambiente per effetto di sollecitazioni meccaniche o dovute allo stress termico o agli agenti atmosferici. Strutture deteriorate disperdono le fibre molto più velocemente. La loro presenza deve obbligatoriamente essere segnalata alle autorità sanitarie.
Qualora sia accertato che vi è amianto in azienda, si procede ad analisi ambientali per accertarne la pericolosità . Ciò avviene misurando la quantità di fibre aerodisperse eventualmente presenti. Se la loro concentrazione supera i limiti di legge è obbligatorio procedere alla bonifica. Questa deve essere svolta da ditte specializzate, previa presentazione all'Ulss di un piano di lavoro, che normalmente prevede la rimozione e lo smaltimento del materiale. Tuttavia in certi casi si può procedere anche all'incapsulamento con sostanze che impediscono la disgregazione di fibre, o al confinamento del materiale.
Sono sostanzialmente due le forme di incentivo per la bonifica da amianto per le aziende. Il primo è il bando annuale Isi Inail: il contributo a disposizione è pari al 65% della spesa sostenuta fino ad un massimo di 130 mila euro. Tuttavia la modalità di accesso tramite il cosiddetto "click day" lo rende di incerto raggiungimento. Un'altra possibilità sono le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica. In questo caso vi sono precisi requisiti che gli edifici devono soddisfare, tra cui la presenza di un impianto di riscaldamento.
I nostri tecnici sono a disposizione per un sopralluogo gratuito in azienda per verificare la presenza di amianto. Offriamo inoltre consulenza per le procedure amministrative, la scelta della ditta esecutrice e la compilazione delle richieste di contribuzione.