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Gli adempimenti ambientali che una PMI deve assolvere in Italia sono innumerevoli e coprono svariati ambiti dell’attività lavorativa. Per cercare di fare un po’ di chiarezza in questo campo, in questo articolo elenchiamo alcuni fra i principali adempimenti ambientali (AUA, MUD, ecc) e scadenze quali:

I principali adempimenti ambientali per le PMI

Gli adempimenti in ambito ambientale richiesti alle aziende dipendono dal tipologia di attività svolta, dalle caratteristiche e potenzialità del ciclo produttivo oltreché, in linea generale dal loro impatto sull’ambiente.  Quindi, prima dell’avvio di una nuova attività o di un cambiamento dell’assetto produttivo (installazione di macchinari, avvio di nuovi processi, ecc.) è bene svolgere una verifica degli interventi previsti in rapporto al Quadro normativo ambientale. In questo modo sarà possibile individuare il percorso autorizzativo più appropriato e determinare gli adempimenti previsti dalla norma e le attività di prevenzione/mitigazione necessarie. 

Aree di impatto ambientale e principali adempimenti

La norma fondamentale di riferimento in materia di adempimenti ambientali è il D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.: il cosiddetto Testo Unico Ambiente (TUA). Cercheremo ora di riassumere i più importanti adempimenti ambientali per le PMI, suddivisi per le principali aree di impatto. 

Emissioni in atmosfera

Prima di installare una macchina o iniziare una nuova attività è necessario verificare se l'intervento previsto rientra fra quelli per i quali deve essere presentata una richiesta di autorizzazione alle emissioni ai sensi degli art. 269 e 272 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.. In tali evenienze è necessario richiedere un'autorizzazione appropriata (Autorizzazione di carattere generale, autorizzazione alle emissioni oppure Autorizzazione unica ambientale (AUA), di durata 15 anni).

Emissioni in ambiente idrico (scarichi)

L’apertura di un nuovo punto di scarico, deve essere sempre autorizzato ai sensi dell’art. 124 c.1 del D.Lgs. 152/2006. Anche in questo caso bisogna richiedere un'autorizzazione appropriata (Autorizzazione allo scarico oppure AUA).
Dal 2018, le aziende venete sono tenute anche al rispetto del Piano di tutela delle acque regionale (PTA). L'adeguamento degli spazi esterni a questa norma è propedeutico alla richiesta di autorizzazione allo scarico di acque meteoriche, ai sensi della DRV 1534 del 31/12/2015.

Produzione di rifiuti

Tutte le aziende che producono rifiuti derivanti da attività produttiva devono tenere un registro dei rifiuti ai sensi del D.Lgs 152/2006. Le aziende con più di 10 dipendenti e/o produttrici di rifiuti pericolosi devono anche effettuare comunicazione annuale al catasto dei rifiuti tramite MUD (Modello unico dichiarazione ambientale). Il deposito temporaneo di rifiuti negli spazi aziendali è soggetto alle regole contenute nel TUA.

Emissioni sonore

Prima di installare una macchina o iniziare un’attività che comporta un aumento del rumore prodotto in ambiente esterno è necessario eseguire una Valutazione Preliminare di Impatto Acustico. Nel caso questa riscontri un potenziale superamento dei limiti di legge, l’azienda deve prevedere opportuni interventi di mitigazione.

Utilizzo di sostanze pericolose (rischio contaminazione suolo/sottosuolo)

In questo caso non è necessaria un’autorizzazione. Tuttavia, l’utilizzo di nuove sostanze pericolose deve essere valutato per quanto riguarda i rischi sulla salute e sicurezza dei lavoratori ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e sull’ambiente. Quando si acquista una nuova sostanza pericolosa, deve essere richiesta al produttore la Scheda di Sicurezza (SDS) del prodotto. Si deve provvedere, inoltre al corretto utilizzo e stoccaggio della sostanza stessa.

Principali scadenze ambientali per il 2020

Siamo a disposizione per effettuare una Valutazione degli interventi previsti nella vostra azienda e per supportarvi nell’assolvimento delle relative pratiche autorizzative così come di tutti gli adempimenti ambientali quali MUD, PGS e Bilancio di Massa. Per maggiori informazioni contattaci. Ci trovi ad Arzignano in provincia di Vicenza.

Foto di Foto-Rabe da Pixabay

Carroponti e gru sono le attrezzature più utilizzate nelle aziende come ausilio al sollevamento di carichi pesanti ed ingombranti. La loro manutenzione e utilizzo corretto rappresentano quindi un presidio fondamentale per la sicurezza sul lavoro. Cadute od oscillazioni del carico dovute a malfunzionamenti o utilizzi scorretti, infatti, rappresentano un serio rischio per i lavoratori. Per questo abbiamo istituito un nuovo servizio di controllo e verifica dedicato a tutelare le aziende tanto da malfunzionamenti quanto da possibili sanzioni.

La movimentazione dei carichi

Fra i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori, la movimentazione dei carichi è ai primi posti. (Insieme all’esposizione a sostanze chimiche, ai movimenti ripetitivi o allo stress, di cui abbiamo già parlato). Carroponti e gru sono ausili in grado di ridurre il rischio legato alla movimentazione manuale dei carichi. (E possono anche essere oggetto di fianziamenti a fondo perduto). Tuttavia sono soggetti a specifici adempimenti.

Controlli per carroponti e gru

Le attrezzature adibite al sollevamento di carichi, secondo il D.Lgs 81/2008, devono recare chiaramente visibile l’indicazione del loro carico massimo. Inoltre:

Documentazione richiesta

La documentazione relativa all’ apparecchio di sollevamento deve includere:

Indicazioni per la sicurezza

Altre indicazioni per l’uso sicuro di ausili meccanici per il sollevamento e la movimentazione di carichi sono:

Il nostro servizio dedicato alle attrezzature di sollevamento ed in pressione (compressori, caldaie ed impianti annessi) è a disposizione per un sopralluogo in cui censire le attrezzature, sottoporle a verifica e pianificare i controlli periodici. Per maggiori informazioni, contattaci. ci trovi ad Arzignano in provincia di Vicenza.

Manca una settimana all'entrata in vigore di GDPR, il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali: un tema al quale abbiamo dedicato numerosi articoli su questo blog. GDPR in pratica impone a tutte le aziende di adeguare le proprie procedure di raccolta, utilizzo e conservazione di qualunque dato riferito a persone, compresi clienti, fornitori e dipendenti. La scadenza è vicina, le sanzioni salate, ma la confusione sull'applicazione delle norme è ancora tanta. In questo post prendiamo alcuni casi concreti di trattamento dei dati comuni alla maggior parte delle aziende e individuiamo le disposizioni previste da GDPR.

Cliccando qui potrete scaricare inoltre una check list con cui verificare se siete pronti a GDPR.

Adempimenti che richiedono il trattamento di dati

Trattamento di dati di clienti e/o fornitori per adempiere ad un obbligo contrattuale o fornire una prestazione di beni/servizi (ragione sociale, generalità e recapiti, codice fiscale e/o partita Iva, estremi bancari, ecc.).
Tali trattamenti sono necessari per la definizione dell'accordo contrattuale e per la sua successiva attuazione. Pertanto occorre informare il cliente, ma non è richiesto il suo consenso. (Tranne nel caso in cui siano conferiti dati "sensibili", p. es. relativi alla salute). In caso di rifiuto a conferire i dati personali, tutti o alcuni servizi non potranno essere forniti.

Trattamento di dati per adempiere ai vigenti obblighi amministrativi, contabili e fiscali (generalità e recapiti, codice fiscale e/o partita Iva. estremi bancari, ecc.).
Occorre informare il cliente, ma per tali finalità il trattamento è effettuato senza necessità di acquisirne il consenso. Occorre inoltre informarlo che alcuni dati vengono comunicati a terzi in adempimento ad obblighi di legge (p.es. lo spesometro). In caso di rifiuto a conferire i dati personali, i servizi  non potranno essere forniti.

Newsletter e altre forme di marketing

Trattamento di dati dei clienti effettuato per inviare newsletter messaggi promozionali e pubblicità in genere (mail, numero di cellulare, ecc...).
Per tale finalità il cliente deve esprimere il consenso al trattamento, revocabile in qualsiasi momento. L'azienda deve stabilire un termine massimo per la conservazione di tali dati da riportare nell'informativa.

Censimento delle banche dati

Per mettere GDPR in pratica vi consigliamo di censire tutte le banche dati aziendali in cui sono registrati dipendenti, clienti e fornitori. A partire da quelle che possono apparire più scontate. Tra queste Home banking, Agenzia delle Entrate, INPS, INAIL, Enasarco qualora ci si avvalga di agenti, CONAI, Camera di commercio e Associazioni di Categoria. Vanno considerati anche i dati inseriti nei software in uso. Ivi compresi programmi per posta elettronica, software utilizzati direttamente su browser, gestionali e CRM, software per la gestione del magazzino e la fatturazione...

GDPR in pratica: misure di sicurezza

Le misure di sicurezza da adottare devono essere individuate dal titolare del trattamento. Tali misure, tecniche e organizzative, vengono assunte in rapporto ai rischi individuati in fase di analisi. Devono garantire, in modo dimostrabile, che il trattamento è effettuato conformemente al Regolamento europeo. Questo tenuto conto della natura, dell'ambito di applicazione, del contesto e delle finalità del trattamento. Nonché dei rischi aventi probabilità e gravità diverse per i diritti e le libertà delle persone fisiche.

Buone prassi per il trattamento dei dati

Dopo il 25 maggio non sussisteranno più obblighi generalizzati di adozione di misure minime di sicurezza (vedi alleg. B del Codice della privacy). Tuttavia è corretto presumere che saranno consigliate come buone prassi e, che siano da mantenere. È consigliato inoltre censire tutte le dotazioni in uso, verificare frequenza e effettivo funzionamento dei backup, firewall, antivirus.

Siamo a disposizione per offrirvi tutta la consulenza necessaria a mettere in regola la vostra azienda dal punto di vista della tutela dei dati e della privacy in vista della scadenza del 25 maggio 2018. Per qualsiasi informazione, contattaci. Ci trovi ad Arzignano, in provincia di Vicenza.

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