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Il puzzle della sicurezza sul lavoro: normative e adempimenti

A ben vedere, è come un puzzle. Tanti pezzi di varie forme da combinare correttamente per formare un’immagine: quella della prevenzione. In effetti, parlando di sicurezza sul lavoro, vi sono normative da conoscere, buone prassi da adottare, valutazioni da fare costantemente per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Una prerogativa imprescindibile per ogni azienda per ridurre il più possibile rischi e pericoli.

Sicurezza sul lavoro: normative di riferimento

Nel corso degli anni abbiamo assistito a parecchie evoluzioni in ambito sicurezza sul lavoro. Le normative, a seconda delle esigenze emerse di volta in volta, si sono gradualmente perfezionate, arrivando fino al D.lgs del 9 aprile 2008, n° 81. Il Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro, con i suoi 306 articoli e più di 50 allegati, ha assorbito tutte le normative precedenti. Si tratta di un complesso di norme, redatte dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, volte a disciplinare la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro. Tra le principali misure di controllo e gestione, al suo interno, troviamo:

  • valutazione del rischio;
  • gestione, amministrazione e riduzione dei rischi;
  • particolare attenzione nell’utilizzo di agenti fisici, chimici e biologici negli ambienti di lavoro;
  • formazione specifica per lavoratori, preposti, dirigenti e Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.

Un insieme di misure che hanno come obiettivo la riduzione degli infortuni sul luogo di lavoro. Tali obblighi normativi  coinvolgono le aziende di tutti i settori e si applicano a tutti i soggetti presenti in azienda.

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Misure di prevenzione sul lavoro

Una delle misure di sicurezza e prevenzione più importanti presenti nel Testo Unico, è rappresentata dalla valutazione dei rischi. Si tratta di uno tra gli adempimenti sulla sicurezza sul lavoro in grado di stimare i livelli di rischio per il lavoratore.
A riguardo, uno degli obblighi previsti dall’intervento legislativo è la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), di cui ci siamo occupati più volte. A seguito della verifica e del check-up dell’azienda, viene attuato un preciso piano di prevenzione e protezione che ha l’obiettivo di eliminare, o quantomeno ridurre, probabili situazioni pericolose. Il DVR è un documento obbligatorio per tutte le aziende che hanno almeno un dipendente o collaboratore, qualunque sia il settore di appartenenza. La responsabilità di redigere il DVR è assegnata al datore di lavoro. Quest’ultimo dovrà indicare i criteri adottati per stabilire le misure di protezione e prevenzione implementate. Si tratta di una particolare documentazione che deve essere redatta non appena si costituisce una nuova azienda. Inoltre, in caso di rilevanti modifiche all’organizzazione o al processo lavorativo, devono essere ripetute la valutazione dei rischi e l’aggiornamento del DVR.

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Sicurezza sul lavoro: adempimenti per il datore di lavoro

Abbiamo detto che, quando parliamo di sicurezza sul lavoro, normative, adempimenti e buone prassi sono come i tasselli di un grande puzzle. La sicurezza sul lavoro è anche un grande gioco di squadra. Figure diverse, con responsabilità differenti, ma con un unico grande obiettivo: costruire (e mantenere nel tempo) la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
La prima figura incaricata di garantire la sicurezza sul lavoro è ovviamente il datore di lavoro. Su di lui ricadono vari obblighi, tra cui la nomina delle principali figure per la sicurezza in azienda come il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) e il medico competente. Non solo. Come stabilito dal D.Lgs 81/08 il datore di lavoro deve:

  • assicurare la presenza di un servizio di prevenzione e protezione efficace;
  • provvedere alla fornitura di idonei DPI individuali e collettivi;
  • programmare e assicurare il servizio di sorveglianza sanitaria.

Inoltre, a seconda del ruolo e del grado di responsabilità, il datore di lavoro è tenuto a provvedere alla formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza.

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Scadenziario adempimenti sulla sicurezza

In materia di sicurezza sul lavoro, le normative prevedono diversi adempimenti da portare a compimento entro termini ben precisi. Partendo proprio dai corsi di formazione. Questi ultimi, infatti, devono avere inizio preferibilmente prima dell’assunzione o, comunque, concludersi entro 60 giorni dal via dell’entrata in servizio.

Se il lavoro è materia viva e in costante evoluzione, così deve esserlo anche la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro. Ecco spiegato perché la formazione non è una tantum, ma è necessario frequentare specifici corsi di aggiornamento. Vediamo qualche esempio:

  • per preposti e RSPP, l’aggiornamento è attualmente  quinquennale;
  • gli addetti al primo soccorso e antincendio devono frequentare un aggiornamento periodico (3 anni per il primo soccorso e 5 anni per l’antincendio).

Più serrate, invece, le tempistiche per il RLS, chiamato a un aggiornamento annuale obbligatorio.

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