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Controllo sui prodotti chimici: PMI nel mirino

Ogni anno, il Ministero della Salute predispone un Piano Nazionale delle Attività di Controllo sui Prodotti Chimici. Si tratta di un insieme di linee guida volte a coordinare il contrasto dell’utilizzo non conforme di sostanze potenzialmente dannose per la salute e l’ambiente. In seguito viene pubblicato anche un report sulle verifiche svolte. Dall’analisi degli ultimi dati disponibili emerge che:

  1. i controlli riguardano soprattutto gli utilizzatori, e non i produttori;
  2. le PMI rappresentano la maggioranza assoluta delle aziende controllate;
  3. le irregolarità più sanzionate sono relative alle Schede dati di sicurezza (SDS).

Gli utilizzatori finali dei prodotti chimici

I dati evidenziano che l’attività di controllo sui prodotti chimici si è concentrata sulle aziende utilizzatrici a valle. Ciò vuol dire che le ditte che impiegano nei loro processi sostanze regolamentate sono state molto più controllate rispetto a quelle che le producono o commercializzano. Sul totale delle aziende prese in esame, ben il 43% erano utilizzatori a valle. Tra i settori sottoposti a controlli, nel 2017 c’è stato anche quello della concia.

Controllo sui prodotti chimici e PMI

Le più sottoposte all’attività di controllo sui prodotti chimici sono le PMI. Delle aziende finite sotto la lente degli enti preposti, il 25% sono classificate come microimprese, il 26% come piccole, il 18% come medie e solo il 13% come non-PMI. Il Veneto è la terza regione per numero di aziende controllate, dopo Lombardia ed Emilia-Romagna, con una percentuale pari all’8,6% del totale a livello nazionale.

Violazioni: in testa le norme sulle SDS

La maggioranza relativa delle violazioni alle norme REACH e CLP riscontrate nel controllo sui prodotti chimici sono relative alle SDS (42%). Seguono quelle in merito a etichettatura e imballaggio (20%). Altre irregolarità frequenti riguardano gli obblighi:

  • di restrizione e di registrazione;
  • relativi relativi alla valutazione della sicurezza chimica da parte delle imprese;
  • di autorizzazione e di conservazione delle informazioni.

Sanzioni amministrative e penali

Nell’8,5% dei casi di illecito, oltre alle contestazioni amministrative è stato avviato un procedimento penale.  In un precedente articolo avevamo già parlato delle sanzioni previste dai regolamenti REACH e CLP sui prodotti chimici. In base alla gravità della norma violata si va da un minimo di 3 mila euro (p.es.: non conformità dell’’etichettatura) a un massimo di 90 mila euro (p.es.:mancato rispetto dei limiti di concentrazione).

Per accertare il rispetto dei regolamenti REACH e CLP e prevenire il rischio di incidenti (e sanzioni), offriamo un servizio specifico di consulenza e supporto alle aziende nell’implementazione e nella gestione del Rischio Chimico. Per ulteriori informazioni, contattaci. Ci trovi ad Arzignano, in provincia di Vicenza.

Photo by Alex Kondratiev on Unsplash

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