e_labo blog logo bianco

La verifica delle scaffalature? Ha il suo peso

Il magazzino è un reparto centrale in azienda. Lo abbiamo già sottolineato in un precedente articolo. La sua corretta gestione è, dunque, di vitale importanza. Come pure la verifica delle scaffalature. Sapevi che quelle leggere, tra cui le scaffalature da magazzino, non sono considerate attrezzature di lavoro? Fanno parte dell’arredo dell’azienda e sono da controllare periodicamente per evitare possibili criticità. Ecco tutto quel che c’è da sapere.

La verifica delle scaffalature è un obbligo 

Le scaffalature presenti nel magazzino di un’azienda con il tempo possono usurarsi. Ogni giorno, del resto, sono messe a dura prova dal peso della merce. Vanno, inoltre, considerati il picking (il prelievo parziale di materiali) e lo stoccaggio tramite carrelli elevatori. Ecco perché la manutenzione periodica e la verifica delle scaffalature assumono grande rilievo. Questo per controllare lo “stato di salute” degli arredi e per salvaguardare la salute e la sicurezza del personale. Una deformazione degli elementi verticali dovuta a urti accidentali con forche può, per esempio, modificare la sezione del montante. Si crea, così, un’anomala distribuzione dei pesi sullo scaffale, con il rischio di superamento del limite di portata e di cedimenti.

La verifica delle scaffalature non è solo una buona prassi: è un obbligo stabilito dalla legge. Ne parlano, tra gli altri:

  • il D.Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro);
  • le norme UNI EN 15635 e UNI EN 15629:2009.

Le principali fonti di pericolo per le scaffalature

Sono molteplici le fonti di pericolo per le scaffalature. In primis, una progettazione inadeguata della struttura. Anche il sovraccarico e la corrosione delle strutture possono, però, contribuire a possibili cedimenti degli arredi. Da considerare è anche il tema manutenzione. Sostituzioni non tempestive, ricambi non adeguati, verifiche e controlli insufficienti possono rappresentare potenziali fonti di rischio per la sicurezza dei lavoratori.
La verifica delle scaffalature è, dunque, un’azione di prevenzione. Consente di ridurre al minimo rischi e danni a persone e strutture, assicurando un funzionamento più sicuro del magazzino. Una sfida che passa anche attraverso la corretta formazione del personale.

Verifica scaffalature: ogni quanto va fatta?

La norma UNI EN 15635 stabilisce che l’utilizzatore del magazzino debba far verificare le scaffalature durante l’arco di vita delle stesse. Tale operazione, condotta da personale qualificato e indipendente, va fatta a intervalli non superiori a un anno.
Al termine della verifica delle scaffalature, viene rilasciata un’apposita relazione con osservazioni e azioni da intraprendere per ridurre al minimo i rischi. Nel resoconto viene riportata la valutazione e la classificazione dei danni suddivisa in 3 livelli: 

  • verde, è richiesta la manutenzione, ma non è necessario diminuire la capacità di stoccaggio della struttura;
  • arancione, il valore delle deformazioni supera i limiti indicati dalla normativa, ma è inferiore al doppio delle deformazioni in questione;
  • rosso, il valore delle deformazioni supera il doppio dei limiti indicati oppure si rilevano rotture, piegature o lacerazioni.

La relazione costituisce la prova della regolare verifica e corretta manutenzione delle scaffalature. Deve essere conservata dall’azienda ed esibita in caso di ispezioni da parte dell’autorità competente.

Come si controllano le scaffalature 

Nel dettaglio, la verifica delle scaffalature viene fatta da personale qualificato con un controllo visivo delle strutture. Si identificano le non conformità riconducibili a danni dei vari elementi, ma anche eventuali problemi e difetti di progettazione. Vengono, inoltre, effettuati rilievi come quello delle tolleranze di montaggio, di verticalità delle strutture e degli spazi di manovra. Si verificano, ancora, la presenza e la correttezza delle tabelle di portata.
Come abbiamo visto, le non conformità sono classificate secondo livelli di danno e di rischio. Perché siano efficaci, la verifica e la manutenzione delle scaffalature devono essere, dunque, periodiche. Non a caso, la norma UNI EN 15635 specifica che va redatto un piano di ispezioni periodiche. Inoltre, l’utilizzatore deve nominare il PRSES. Sarà quest’ultimo a stabilire, tra l’altro, la frequenza delle operazioni di controllo in base alle condizioni operative.

PRSES: chi è costui?

PRSES sta per Person responsible for storage equipment safety. Tradotto: è il responsabile della sicurezza dell’attrezzatura di immagazzinaggio. Insomma, una figura chiave all’interno del sistema azienda, al pari del RSPP e del preposto. Il suo compito è verificare che le attrezzature siano in buone condizioni e che i metodi di lavoro degli operatori siano sicuri. Deve, inoltre, garantire che le ispezioni dei sistemi di stoccaggio avvengano a intervalli regolari e mantenere un registro delle stesse. Una figura, quindi, di grande rilievo. Anche perché una buona (e sicura) gestione del magazzino ha buone conseguenze sul business. E, perché sia buona ed efficiente, non si può improvvisare. 

Hai bisogno di supporto? Contattaci.
Siamo a disposizione per un primo sopralluogo gratuito nel tuo magazzino.

E_LABO SRL
Via dell’Industria 48/C int.1 - 36071 Arzignano (VI)
C.F. e P.IVA IT 03093450249 | REA VI - 298371
Tel: 0444 478406 | E-mail: e-labo@e-labo.it
Created by Hassel Omnichannel
crossmenu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram