Materiali isolanti come schiume poliuretaniche, ma anche plastica, vernici e pitture. È lunga la lista dei prodotti che contengono diisocianati. Come pure quella degli ambiti in cui questi composti chimici trovano applicazione. Essendo alla base della produzione di oggetti e materiali in poliuretano, infatti, i diisocianati sono utilizzati in un’ampia gamma di settori. Ed è proprio per le aziende di tali settori che, con la pubblicazione della modifica del Regolamento REACH, dal 24 agosto 2023 scatta l’obbligo di formazione sui diisocianati.
Edilizia, automotive, ma anche industria della plastica: sono solo alcuni degli ambiti in cui i diisocianati vengono abitualmente utilizzati.
Si tratta di un ampio gruppo di composti chimici a cui, secondo la valutazione d'impatto della Commissione Europea, sarebbero esposti oltre 4 milioni di lavoratori. Numeri che impongono una riflessione. L’esposizione professionale ai diisocianati è, infatti, per gli esperti, tra le principali cause di sviluppo dell’asma in età lavorativa.
Il regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio¹ li classifica come sensibilizzanti delle vie respiratorie e della pelle di categoria 1. Una sensibilizzazione ritenuta particolarmente grave, finanche irreversibile e invalidante, specie nei processi di nebulizzazione, schiumatura o in applicazioni a caldo. In queste lavorazioni, le molecole di diisocianati possono diventare particolarmente volatili, rischiando dunque di essere inalate o assorbite dalla cute.
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Con la pubblicazione della modifica del Regolamento REACH², all'interno dell’allegato XVII è stata introdotta la Restrizione n.74 relativa all’uso e immissione sul mercato di prodotti a base di diisocianati.
Secondo quanto previsto dall’atto normativo, tutti i lavoratori che manipolano prodotti contenenti diisocianati in concentrazione superiore allo 0,1% in peso, sono tenuti a frequentare uno specifico corso di formazione. Ma non è tutto. Oltre all’obbligo di formazione sui diisocianati, con la modifica del regolamento, dal febbraio dello scorso anno, non è più possibile immettere sul mercato diisocianati intesi come costituenti di altre sostanze o in miscele per usi industriali e professionali. Questo a meno che:
Sull’imballaggio, inoltre, deve essere riportata la dicitura: “A partire dal 24 agosto 2023 l’uso industriale o professionale è consentito solo dopo aver ricevuto una formazione adeguata”.
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Quando si impiega un prodotto chimico, oltre a sapere se sia o no pericoloso, è indispensabile conoscere l’entità del rischio a cui espone e le cautele necessarie alla sua manipolazione. Ecco perché la formazione sui diisocianati è fondamentale.
Come anticipato, entro il 24 agosto 2023, i lavoratori dipendenti, così come quelli autonomi e quelli che, pur non direttamente, sono incaricati della supervisione di tali attività, sono tenuti all’obbligo di formazione sui diisocianati. Il datore di lavoro (e il lavoratore autonomo), dal canto suo, deve garantire che gli utilizzatori industriali o professionali abbiano completato con esito positivo il corso sull’uso di questi composti.
Si tratta di corsi formativi, erogabili anche online, che prevedono un modulo di formazione generale ed eventuali moduli intermedi ed avanzati per determinati utilizzi. Una specifica formazione, dunque, che deve essere tenuta da esperti in materia di salute e sicurezza sul lavoro e che va rinnovata almeno ogni cinque anni.
NOTE
¹ Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio
² Regolamento (UE) 2020/1149 della Commissione