Non esiste sicurezza senza formazione, soprattutto quando si parla di lavoro. Prevenzione è la parola d’ordine. Il rischio d’infortuni sul lavoro non potrà mai essere portato allo zero. Tuttavia, una formazione continua e aggiornata consente di ridurre al minimo questo rischio. In tal senso, l’esperienza ci insegna che la cultura della prevenzione e, appunto, un’adeguata formazione fanno la differenza. A tal proposito, il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro afferma che il datore di lavoro deve assicurare che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente e adeguata in materia di salute e sicurezza. I corsi obbligatori di sicurezza sul lavoro offrono ai dipendenti quelle conoscenze e abilità necessarie per prevenire incidenti e infortuni. Garantiscono, inoltre, che l’azienda rispetta le leggi sulla sicurezza sul lavoro. Insomma, mai come in questo caso, obbligo fa rima con opportunità.
I corsi obbligatori di sicurezza sul lavoro si dividono in due moduli. Il primo è più generico e dura 4 ore. Propone una formazione generale sulla normativa di riferimento, sui concetti di rischio, danno, prevenzione e protezione. Prevede anche approfondimenti sull’organizzazione della prevenzione aziendale e su diritti, doveri (e sanzioni) per i vari soggetti coinvolti.
Il secondo modulo è più specifico e la sua durata varia dalle 4 alle 12 ore. Questo in relazione al rischio dell’attività lavorativa (basso, medio, alto), basata sul codice ATECO¹, e sulla mansione del lavoratore. I due moduli sono fruibili in parte anche in modalità e-learning: in particolare, la formazione generale e quella specifica a rischio basso.
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La formazione generale e quella specifica costituiscono le fondamenta su cui poi va costruita la “casa della formazione”. Andranno, cioè, aggiunti i corsi specifici previsti da norme e accordi. È il caso, per esempio, della formazione obbligatoria per gli addetti ai lavori elettrici, per la gestione e preparazione del trasporto su strada di merci pericolose o, ancora, per chi opera in spazi confinati. Vediamo, a questo punto, quali sono i corsi sulla sicurezza obbligatori.
Come previsto dal D.Lgs 81/08, il datore di lavoro è tenuto a designare una o più figure che ricoprano il ruolo di addetti al primo soccorso. Il corso fornisce le competenze di base sulle modalità per l’attivazione del sistema di soccorso e l’attuazione delle manovre di primo soccorso. Si divide in 3 moduli, di durata e approfondimento differente in base al gruppo aziendale di appartenenza: Modulo A 16 ore, Modulo B e C 12 ore. Per tutti i livelli, l’aggiornamento deve essere fatto ogni 3 anni.
I corsi antincendio sono obbligatori per tutte quelle attività con almeno un dipendente o collaboratore. Il datore di lavoro deve designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze. I contenuti della formazione e la relativa durata dei corsi differiscono a seconda del livello di rischio: 4 ore per il livello 1 (rischio basso), 8 per il livello 2 (rischio medio), 16 per il livello 3 (rischio alto). Per tutti, l’aggiornamento è quinquennale, in attuazione del DM 2 settembre 2021.
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La sicurezza in azienda prende forma e viene garantita da apposite figure chiave. Due di queste sono il Responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP) e il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Anche loro, per la delicata natura del ruolo e per le importanti responsabilità, sono tenuti a una formazione obbligatoria.
Il Responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP) è colui che, attraverso le opportune conoscenze, garantisce la sicurezza sul luogo di lavoro. Questo incarico può essere ricoperto dal datore di lavoro o da una figura, interna o esterna, da lui nominata. Il corso di formazione obbligatorio ha una durata per il datore di lavoro tra le 16 e le 48 ore, in base al livello di rischio presente in azienda. Per una figura interna o esterna il corso RSPP si sviluppa nel modulo A-B-C che può essere superiore alle 100 ore. Va rinnovato ogni 5 anni.
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) è la persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quel che concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Servono conoscenze specifiche per sviluppare e affinare quelle abilità diagnostiche decisionali e relazionali/comunicative necessarie per un’ottimale gestione del ruolo. Ecco spiegato perché il corso dura 32 ore e ha validità solo annuale.
Il RLS non vigila sull’applicazione delle misure di sicurezza: questo è, invece, il compito del Preposto, la cui formazione è resa obbligatoria dal decreto legge n. 146/2021 (decreto fiscale) coordinato con la legge di conversione n. 215/2021.
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La formazione obbligatoria dei lavoratori deve essere erogata in momenti specifici. Il primo è all’inizio del rapporto di lavoro. Il nuovo dipendente deve compiere la formazione base di sicurezza sul lavoro (generale+specifica) entro i 60 giorni successivi all’assunzione. Una nuova informazione, formazione e addestramento dovranno essere eseguiti in caso di cambio mansione o reparto. Va, inoltre, prevista una formazione qualora si registri l’arrivo di nuove macchine, nuove tecnologie o nuove sostanze pericolose. La formazione obbligatoria deve sempre avvenire nel corso dell’orario lavorativo. Compito del datore di lavoro è organizzare questi corsi e garantire la partecipazione dei dipendenti.
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L’articolo 55 del D.Lgs 81/08 stabilisce quali sono le sanzioni in caso di mancato rispetto della normativa in merito alla formazione dei lavoratori in tema di sicurezza.
Ancora, se al RLS non viene consentito di partecipare alla formazione obbligatoria, le sanzioni prevedono l’arresto da 2 a 4 mesi oppure ammenda variabile tra i 2.740 € e i 7mila euro.
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NOTE:
¹ Per saperne di più: Classificazione delle attività economiche ATECO