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Il nuovo lavoro occasionale che si gestisce via web

L’estate è la stagione del lavoro occasionale, soprattutto (ma non solo) per il settore del turismo e della ristorazione. L’abolizione dei voucher, tuttavia, ha portato di recente profonde modifiche nel sistema che regola questo tipo di prestazione. Per superare i limiti dei tagliandi cartacei, infatti, l’Inps ha aperto da pochi giorni una piattaforma telematica che traccerà ogni prestazione e gestirà automaticamente i pagamenti.

Che cos'è il lavoro occasionale

Avevamo già trattato in un recente post alcune novità introdotte per lo “smart work” o lavoro agile e il lavoro autonomo non imprenditoriale. Il lavoro occasionale, invece, è un rapporto diverso, caratterizzato da assenza di continuità e coordinazione. Si tratta cioè di un’attività non duratura nel tempo e svolta al di fuori di un’azienda o comunque fuori da un ciclo produttivo. Ecco in sintesi le indicazioni fornite dall’Inps.

Limitazioni dei compensi

Possono accedere al contratto di lavoro occasionale i professionisti e le imprese con meno di 5 dipendenti. Per i privati esiste invece uno strumento dedicato: il libretto famiglia. Ciascun datore di lavoro (utilizzatore) può usufruire in un anno di prestazioni occasionali fino a 5 mila euro complessivi e fino a 2.500 euro per ogni prestatore. Ogni lavoratore (prestatore), d’altra parte, non potrà erogare lavoro occasionale per più di 5 mila euro complessivi.

La piattaforma telematica

Per accedere al lavoro occasionale, utilizzatore e prestatore devono iscriversi alla piattaforma Inps. La registrazione può avvenire direttamente, tramite contact center Inps, o intermediari come associazioni di categoria, consulenti del lavoro, patronati. Nei confronti dell’utilizzatore, il datore di lavoro è tenuto ad osservare le norme in materia di salute e sicurezza del Testo unico della sicurezza sul lavoro (D.lgs 81/2008).

I dati da comunicare

L’utilizzatore è tenuto a comunicare all’istituto di previdenza, almeno un’ora prima dell’inizio della prestazione:

  • i dati identificativi del prestatore;
  • il luogo di svolgimento della prestazione;
  • la data e l’ora di inizio e di termine;
  • il settore di impiego del prestatore;
  • il compenso pattuito.

Al prestatore viene notificata l’avvenuta comunicazione da parte dell’azienda o la sua eventuale revoca.

Il compenso minimo orario

Il compenso minimo è fissato in 9 euro l’ora. L'importo giornaliero, in ogni caso, non può essere inferiore al minimo fissato per remunerare quattro ore lavorative, pari a 36 euro. Questo anche qualora la durata effettiva della prestazione sia inferiore a quattro ore. AI compenso minimo orario si applicano gli oneri per Inps Ivs ( 2,97 euro), Inail (0,32 euro) e 0,12 (Inps) per un totale costo orario a carico dell’azienda di 12,41 euro.

Meccanismi del pagamento

L’utilizzatore deve versare preventivamente all'Inpos le somme destinate a finanziare l’erogazione del compenso al prestatore. Il compenso al prestatore verrà accreditato dall'istituto entro il 15 del mese successivo a quello di svolgimento della prestazione. Ciò avverrà sul conto corrente bancario indicato dal lavoratore, o bonifico domiciliato. Nel secondo caso le spese sono a carico del lavoratore.

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